Peter Eisenman architetto vettoriale.
Frank Gehry architetto plastico tridimensionale.
Il mondo di Gehry è un mondo volumetrico in cui le operazioni sulla massa e sul volume sono primigenie, non c’è un mondo pre-volume. Mentre Eisenman lavora con i diagrammi Gehry lavora con i plastici, si tratta quindi anche di utilizzare strumenti diversi. Molto interessato alle strumentazioni informatiche. Gli architetti della generazione di Gehry lavorano in un paesaggio mentale tridimensionale rappresentato attraverso il computer che lo rafforza. L’elemento del computer nell’architettura diventa molto importante per portare avanti questo tipo di architettura di complessità crescente. Il mondo dell’informatica e la strumentazione informatica sono acceleratori di concezioni spaziali. Per imprinting si intendono i luoghi primigeni, luoghi nativi, che influenzano fortemente il ragionamento architettonico degli architetti in esame, si creano dei pattern iniziali che con una serie di variazioni, di diverse combinazioni ecc. andranno poi a rappresentare gli aspetti fondamentali del proprio e di un più maturo pensiero architettonico. Quindi qual è l’imprinting di Gehry? Il nonno di Gehry aveva un negozio di ferramenta in cui lui passava moltissimo tempo, un mondo oggettuale, una componente imprescindibile. Il suo atteggiamento è di tipo fisico, un architetto dei volumi. Le parole chiave che evocano operazioni volumetriche e che ci permettono di leggere le opere di Gehry in maniera progressiva, per fasi (le fasi precedenti non vengono cancellate, ma si sommano a quelle successive), sono:
1°FASE – ASSEMBLARE
Gehry da una parte aderisce alla Pop Art (un ribaltamento dall’alto al basso, avvalorando gli strumenti di comunicazione di massa, della vita quotidiana, del popolare ecc.) e dall’altra ad una tridimensionalità del pensiero. Gehry all’interno di questo mondo aderisce di più ad un sentire materico, di combinazione di parti, molto vicino a Robert Rauschenberg. Gehry partecipa in maniera attiva anche alla questione artistica e per circa 15 anni opera in campo architettonico in maniera tradizionale. Intorno al ’77 avviene un ribaltamento psicologico ed operativo, un azzeramento che fa Gehry, per poter seguire un'altra strada in cui centra il fenomeno architettonico come fenomeno in primis espressivo ed artistico, ma basato su un professionismo consolidato degli ultimi 15 anni.
Casa Gehry, Santa Monica 1978: Il riinizio di questa fase avviene con casa sua, una casa tradizionale acquistata, su cui realizza un’operazione di assemblaggio con una logica fortemente contrastante con la casa precedente. Non è un collage! È un assemblaggio. La casa viene avvolta con una sorta di L che amplia cucina e soggiorno, gli crea lo studio e sopra una grande camera matrimoniale con piccola terrazza. Una casa icona. Gioca e reinterpreta alcuni elementi.
A poco a poco i progetti salgono di scala. Gehry genera un cheapscape, un paesaggio operativo, dell’informalità, dell’assemblaggio: attraverso la tecnica dell’assemblare e della Pop Art riporta all’attenzione critica-operativa il paesaggio povero che diventa così valore estetico. Un paesaggio rimosso che invece adesso diventa potenzialità nel pensiero architettonico. Si riesce in questo modo a creare una coscienza collettiva condivisa su un tema ancora così attuale come per Unlost Territories. Questo dimostra che spesso un pensiero artistico, in questo caso specifico la Pop Art, stimola il mondo dell’architettura, ma in alcuni casi l’architettura si muove parallela o anticipa il movimento artistico.
2°FASE – SPAZIARE
Tecnica che consiste nel separare gli oggetti, in cui la questione di maggiore rilevanza era legata agli spazi che si formavano tra questi oggetti separati. La forza dell’architettura diventa l’idea che i volumi rappresentano una sorta di concerto polifonico in cui prevale lo spazio vuoti, intercluso. Implicitamente dal momento che opero una tecnica di spaziamento l’architettura assume una forma iconica, gli oggetti riconquistano una loro iconicità riconoscibile.
Casa per un Film Maker (cineasta), Los Angeles 1981: una sorta di composizione con spazi vuoti. Un’opera prototipica
Piano ed edifici per la Loyola Law School, Los Angeles 1978-1991: un campus universitario in cui vi è una parte preesistente e in cui lui inserisce dei pezzi con la logica di creare spazi aperti, con un processo intimamente dinamico con elementi incatenati con logiche spaziali.
3°FASE – SEPARARE
Centro commerciale, uffici e museo Edgemar, Santa Monica 1984-1988: Piccolo progetto di mixitè (multifunzionale, attività miste). Invece di massimizzare il fronte, quello commercialmente più appetibile, ma cerca di portare qualità spaziale-architettonica verso l’interno, cerca di dare qualità a tutto piuttosto che solo al fronte. Composta da diverse parti con diverse caratteristiche (commerciale, sociale ecc.) che sembrano non solo spaziati, ma tagliati/separati.
Istituto e clinica psichiatrica Yale, New Haven 1985-1989: i progetti cominciano ad aumentare di scala. L’idea è quella di creare qualità attraverso la separazione.
In questa fase della separazione inserisce poi degli oggetti (una tecnica classica della Pop Art) come l’areo nel Museo California Aereospace, come il binoscolo negli uffici Chiat/Day/Mojo o come il pesce al ristorante Fishdance per una comunicazione facile, diretta, iconica.
4°FASE – FONDERE
A questo punto sviluppa un’idea, una tecnica, completamente differente in cui gli elementi non sono più assemblati, spazioti o separati, ma si tratta di un’operazione di fusione e compenetrazione con tecniche booleane di incastro, di sottrazione, di fusione ecc. La logica di fusione ha una forte componente esterna, ma anche una forte componente interna come primo livello.
5°FASE – SLANCIARE
Se la fusione delle cose ha una valenza centripeta, cioè se è vero che l’incastro delle forme creano dei cavi interni significativi hanno anche un’altra valenza quella di slanciare le forze all’esterno. Un’operazione doppia, da una parte espressiva e capace di crea cavi interni, ma è anche un’operazione irradiante, di lancio delle line di forza nell’atmosfera che così vibra.
Auditorio Walt Disney, Los Angeles 1988-2003: Lui adopera il trucco di organizzare l’architettura attraverso gli spazi serventi come accessori che articolano liberamente la forma.
Museo Guggenheim, Bilbao Spagna 1991-1997: rappresenta il centro di tutte queste idee che convergono. Gehry interfaccia una problematica di tipo futurista perché sono i futuristi che hanno l’idea che la scultura non è un oggetto, ma è un insieme di forze slanciate nell’universo (è anti-piedistallo), la logica ottocentesca viene ribaltata attraverso la linea forza che in parte vedi e in parte non vedi, una traiettoria, in parte fisicizzata in parte potenziale. Possiamo però allo stesso tempo usare altre parole chiave per descrivere quest’opera oltre a slanciare: urbanscape, iperfunzionalismo, cattedrale (legata al discorso dell’architettura marsupiale, in cui l’informazione entra dentro questa fase dell’architettura contemporanea che assume valori metaforici e narrativi. La parola cattedrale serve per ricordare che Gehry fa questa operazione lavorando per metafore che generano immagini che ricorda il ruolo urbano, attrattivo e organizzativo della cattedrale rigiocata in chiave contemporanea. Un altro aspetto significativo è che per una ragione organizzativa e quindi per il fatto di dover conquistare il centro contemporaneamente crea un sistema a braccia incrociate che trovano nell’atrio un elemento fondamentale di centro. La cattedrale era il luogo che generava i pellegrinaggi, un condensatore di significato, attrattore dei centri medievali che si riflette in chiave contemporanea anche sul Guggenheim Museum), traiettoria, costruzione, computer.
6°FASE - LIQUEFARE
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