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Valentina Gobbi ITCAAD

24. Il Nuovo Catalizzatore

Il CHART è uno strumento orientativo di tipo critico che consente un’interpretazione mirata degli aspetti analizzati (questo sforzo di sintesi è importante per un ragionamento attuativo progettuale).

Per ogni epoca (rinascimentale, industriale, informatica) vi sono una serie di categorie (espressione, struttura, programma, visione, metodo, città e igiene) che diventano un insieme organico quando c’è un elemento catalizzatore che appartiene contemporaneamente a tutte le categorie, che determina un valore etico ed estetico. Nell’epoca rinascimentale il catalizzatore è la prospettiva, nell’epoca industriale è la trasparenza e nell’epoca informatica è l’interattività.

L’informazione entra in gioco su più livelli:

1. comunicazione: l’architettura ha un forte messaggio comunicativo (simbolico, soggettivo, normativo) anche di tipo pubblicitario.

2. produzione: l’informazione formalizzata attraverso sistemi informatici ha un ruolo centrale nella produzione (del progetto, della costruzione del manufatto, della demolizione, dell’uso successivo etc.), il BIM è l’ambiente fondamentale in cui questo avviene.

3. crisi estetica: così come l'epoca industriale spingeva all'estetica della macchina, l’epoca informatica trasforma la crisi in valore attraverso un’estetica di rottura. Ma in che modo diventa estetica?

4. modello: per modello non si intende un modello 3D, ma si intende, nella sua accezione matematica, la maniera di legare gerarchicamente ed interattivamente le informazioni dentro un BIM. L’aspetto fondamentale quello di poter operare interattivamente modificando le variabili che descrivono uno stato possibile del nostro mondo.

5. reificazione: la reificazione è un processo di andata e ritorno tra lo strumento e quello che io faccio con il determinato strumento. È come se lo strumento si reificasse in un tipo di prodotto e allo stesso tempo il prodotto reifica e fa diventare cosa concreta lo strumento (es. la piramide egizia è la Reificazione della trigonometria, l'architettura rinascimentale è la reificazione della prospettiva, l’architettura industriale è la reificazione dell’apparato meccanico). Nell'oggetto è reificato il concetto. Come si reifica la nuova questione in una nuova generazione di architettura?

Cosa si intende per interattività:

1. interattività processuale: Riguarda il momento della progettazione. La possibilità di avere modelli dinamici ed interattivi, strutturati gerarchicamente, permette di avere risposte in tempo reale alla modifica di alcuni parametri. Siccome la chiave del BIM è il sistema gerarchico la modifica riguarda un albero di operazioni (quando si modifica uno si modificano tutti). Questo riguarda gli aspetti ideativi, estetici, climatici, costruttivi, gestionali ed economici. L’interattività riguarda quindi il muoversi tra le ipotesi, in un ambiente “What if” simile al mondo dei fogli elettronici. Il modello diagrammatico aiuta a definire relazioni di natura geometrica, parametrica, topologica, logica ed analogica, un codice di partenza che si evolve e guida le fasi del progetto.

2. interattività proiettiva: Un’interattività illusionistica/stero-reale che riguarda la possibilità di combinare e sovrapporre al mondo fisico-materiale il mondo proiettivo-virtuale. I sistemi proiettivi sono sistemi che permettono all’edificio di cambiare in maniera interattiva, per esempio proiezioni sugli edifici, sistemi LED incorporati negli edifici, l’ologramma e dunque luci, suoni e colori. E’ come se ci fosse uno strato interattivo, un layer aggiuntivo sugli edifici.

3. interattività fisica: Un’architettura che risponde interattivamente al mutare delle situazioni. L’architettura non è più un elemento statico, ma diventa dinamico assorbendo in sé i modelli del sistema informatico, l’architettura stessa diventa un BIM che assorbe in sé le caratteristiche dello strumento con cui è stata creata attraverso un LOOP (l’anello di Moebius). Oggi per trasferire in architettura le caratteristiche di un modello dinamico, interconnesso, personalizzabile e malleabile è necessario avere metafore di secondo livello aperte, intelligenti, personalizzabili e interattive, dove attraverso internet gli utenti possono essere creatori di metafore con l’idea che anche attraverso l’architettura si possa creare la propria storia. La soggettività dei desideri contro l’oggettività dei bisogni. Un’interattività che permette la variazione delle configurazioni e degli spazi al variare dei desideri e degli input dell’utente, con sistemi di riferimento spazio-temporali diversi (il salto). L’architettura risponde ad una logica non puramente funzionale, ma espressiva. Possiamo avere per esempio:

- Nell’architettura cinetica si pensa ad un’interattività che riguarda il chiudersi e l’aprirsi dell’edificio, espandersi per catturare luci etc. che quindi reagisce interattivamente all’ambiente, ai desideri, ai cambiamenti delle configurazioni con movimenti estetici. Da ricordare Calatrava e Jean Nouvel.

- La domotica permette di modificare l’ambiente interattivamente attraverso l’elettronica (luci, elettrodomestici, materiali, musica, sensori di passaggio su pedane che reagiscono al passaggio, assorbimento di calore e suono, cambiare grana ecc.). L’architettura risponde ai desideri degli utenti creando scenari percorribili come fosse un ipertesto.

- Un’interattività emotiva che usa sensori e forme di intelligenza artificiale per far interagire l’architettura con il dato fisico e psicologico-percettivo degli utenti. L’interattività è legata alla meccanica, all’elettronica, all’emotività e al paradigma biologico (affinché l’architettura stessa diventi vivente ad es. con pannelli che variano, si aprono e chiudono, al variare della luce). Se è interattivo non da una sola risposta ma una molteplicità di risposte!! Con livelli estetici, funzionali e ibridi, un’architettura meccanica, elettrica e biologica. Sono da tener conto anche le intelligenze artificiale.

Esempi:


-Ada Swiss Expo 2002: sfrutta tecniche di intelligenza artificiale ed autoapprendimento, che impara dai comportamenti degli utenti e crea ambienti e percorsi personalizzati.





- The shed: è un architettura interattiva semovente (varie configurazioni, una parte scorre dentro l’altra determinando varie conformazioni).







-Water Pavilion, Neutrale 2003: Le pareti sono composte da gocce d’acqua dove le partizioni interne possono spostarsi in funzione del numero di visitatori presenti nel padiglione. Grazie all’uso dell’acqua è stato possibile mitigare il microclima interno, eliminando del tutto l’uso dell’aria condizionata (evaporative cooling) e creando uno spazio pubblico coperto.


-Eco-boulevard, Madrid, Spain – ECOSISTEMA URBANO: L’albero d’aria è costituito da una struttura leggera, smontabile ed energeticamente autosufficiente. Esso consuma solo ciò che può produrre, tramite sistemi di recupero di energia solare con pannelli fotovoltaici. La vendita di questa energia alla rete elettrica genera un’eccedenza sul bilancio annuale che viene reinvestita nella manutenzione della struttura stessa. I semplici sistemi di adeguamento climatico istallati negli “alberi d’aria” sono tipo evapotraspirativo, come quelli spesso usati nelle serre.

-Prada Transformer, Seoul, South Korea – OMA: una struttura che viene presa da delle gru e ruotata per adattarsi a diversi eventi culturali. L'interno padiglione in forma di tetraedro si ribalta dopo ogni fase e si riconfigura per un nuovo uso: il soffitto di un' esposizione diventa il pavimento dell' evento seguente e cosi via. Esso gira letteralmente su se stesso, cambiando caratteristiche in funzione delle esigenze di ciascun evento. Questo principio produce una sorta di paradosso. La struttura viene sollevata dalle fondamenta usando quattro gru, ruotata e poi riposizionata. Il ricordo della precedente attività, o l'anticipazione di quella successiva è presente nelle pareti e nel soffitto.





-Project Blinkenlights: trasformava la facciata dell'edificio in un gigantesco schermo monocromatico a bassa risoluzione. L'installazione è stata creata dal German Chaos Computer Club (CCC). Alcuni nuovi usi dello schermo sono per le persone di chiamare un numero e giocare a Pong tramite telefono cellulare o visualizzare animazioni inviate dal pubblico. l'Università di Bordeaux ha rilasciato un framework software open source per creare schermi architettonici interattivi.

-Mimosa Jason Burgess: L'installazione mira a imitare il comportamento della famiglia di piante Mimosa, piegandosi o appiattendosi in risposta alla presenza degli spettatori. Ogni pannello rappresenta un petalo di fiore, che si attenua in intensità mentre si chiude. Il pezzo è stato creato per Philips utilizzando i moduli Lumiblade OLED (LED organici). Mimosa è un'opera d'arte interattiva che mostra comportamenti che imitano i sistemi di piante sensibili. Il pezzo è stato ispirato dalla famiglia di piante Mimosa, che cambiano cineticamente per adattarsi alle loro condizioni ambientali.


-Struttura del parcheggio Art Facade / Rob Ley Studio: 7.000 pannelli metallici angolati in combinazione con una strategia articolata di colore est / ovest crea un sistema di facciata dinamica che offre agli osservatori un'esperienza visiva unica a seconda del loro punto di vista e del ritmo con cui si muovono, con un notevole cambiamento di colore e trasparenza mentre si spostano.


-Kunsthaus Graz, Miguel Chevalier: La facciata del museo è stata creata da BIX, un nome che consiste nelle parole "Grande" e "pixel" è la pelle di vetro acrilico del lato orientale dell'edificio verso il Mur e il centro città e rappresenta uno schermo urbano di grandi dimensioni, che serve come strumento per produzioni artistiche. 930 anelli fluorescenti da 40 Watt sono incorporati nella pelle esterna di 900 m², con il livello di illuminazione di ciascuno variabile in modo continuo tra 0 e 100%. Architettura, design, nuovi media, internet art, film e fotografia sono uniti sotto lo stesso tetto.


-Toyo Ito: La Torre dei Venti: una struttura leggera fatta di metallo, di specchio e di luce. Più esattamente, non si è intervenuti sulla struttura, poichè l'intervento, poco invasivo, è consistito nel rivestire l'edificio con una serie di lastre riflettenti, per poi inserirla in un cilindro di alluminio. Proprio nello spazio rimasto tra i pannelli di alluminio e la superficie della torre, furono inserite delle luci.

-Milwaukee Art Museum, Calatrava: contiene una brise soleil mobile, simile ad un'ala, che si apre per un'apertura alare di 217 piedi (66 m) durante il giorno, piegandosi sull'alta struttura ad arco di notte o durante il tempo inclemente.

-Kas Oosterhuis, trans-port: Il padiglione Trans-porti è una struttura che cambia forma e contenuto in tempo reale per adattarsi al mutevole utilizzo nel tempo. Parole chiave che ho usato da allora in poi: architettura basata sul tempo, comportamento in tempo reale, multimodalità, architettura interattiva. I nodi della struttura dinamica agiscono come in uno sciame di uccelli, guardano ai loro vicini immediati per cambiare posizione e contenuto informativo.

-iWEB | Web dell'Olanda del Nord: Usando una griglia triangolare 3d di piatti d'acciaio piatti e piegati, ognuno unico per forma e dimensioni architettura, struttura e pelle si fondono in un'unica immagine architettonica coerente. Non c'è ripetizione di elementi.

-Hyperbody - interactive installations: l’installazione di muove come fosse una bolla, composta da lastre di materiale flessibile mosso internamente da macchinari.

-deCOIN architects, Hyposurface: Superficie architettonica rispettosa dell'ambiente progettato da Mark Goulthorpe di dECOi Architects, il progetto Aegis consiste in una superficie meccanica interattiva che si deforma in tempo reale sulla base di vari stimoli ambientali, inclusi suoni e movimenti di persone, condizioni meteorologiche e informazioni elettroniche. L'Hyposurface è costituito da una matrice di attuatori, a cui vengono fornite informazioni sulla posizione tramite un sistema di bus altamente efficiente, nonché una serie di sensori elettronici utilizzati per attivare una varietà di programmi di distribuzione matematica. Hyposurface eleva efficacemente un sistema meccanico pneumatico altamente reattivo a un livello di controllo articolato e fluido attraverso la sua intercettazione da un controllo digitale altamente performante. L'obiettivo di dECOi Architects per Aegis Hyposurface è “radicalizzare completamente l'architettura annunciando la possibilità di una forma dinamica, e quindi esplorare le possibilità culturali offerte da questo nuovo mezzo. Ovviamente è un presagio di nanotecnologia: l'intersezione tra informazione e materia stessa.

-Diller e Scofidio, Blur Neuchatel: Il Blur Building è un'architettura di atmosfera, una massa di nebbia derivante da forze naturali e artificiali. L'acqua viene pompata dal lago di Neuchâtel, filtrata e sparata come una nebbia sottile attraverso 35.000 ugelli ad alta pressione. Un sistema meteorologico intelligente legge le mutevoli condizioni climatiche di temperatura, umidità, velocità e direzione del vento e regola la pressione dell'acqua in varie zone. Entrando in Sfocatura, i riferimenti visivi e acustici vengono cancellati. Vi è solo un "white-out" ottico e il "rumore bianco" degli ugelli pulsanti.

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