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  • Valentina Gobbi ITCAAD

26. Spazio come informazione

Ci occupiamo del modo con cui gli architetti organizzano il proprio pensiero, dove lo spazio è al centro della loro riflessione (per Zevi per esempio l’articolazione dei vuoti era il motore fondativo dell’architettura). Lo spazio è un artefatto cognitivo che noi utilizziamo per organizzare il nostro pensiero. Essendo uno strumento interpretativo, non esiste un'idea di spazio assoluto, fermo e immobile, ma esiste una concezioni di spazio che cambia di epoca in epoca. Un concetto che vale anche per la questione scientifica: la costruzione scientifica non è il mondo, ma il modo di interpretarlo a pari passo con le nuove conoscenze, scoperte e paradigmi che spingono a riformulare nuove costruzioni scientifiche.

1. SPAZIO ORGANO: è una concezione funzionalista, nel senso che lo spazio si configura rispetto alla funzione che va ad assolvere. Lo spazio viene pensato e manipolato sulla base del funzionamento di quel determinato organo. Il Gugghenaim Museum di Whright segue questo discorso creando uno spazio organo rispondente alla funzione, tutte le scelte (formali, funzionali, plastiche e costruttive) si basano su questa idea. Ogni organo assolve a date funzioni e la forma che ha dipende da esse, dunque con un rapporto funzione-spazio biunivoco.

2. SPAZIO SISTEMA: lo spazio non si conforma più in base al funzionamento, ma in base a processi simultanei di ottimizzazione, ad una maglia/rete più complessa, in cui le varie componenti (costruttivi, plastici, spaziali, relazionali, organizzativi funzionali e formali) si combinano tra loro contemporaneamente grazie a strumenti informatici con sistemi di simulazione e modellazione avanzati che fanno interattivamente interagire queste componenti. In sostanza funzionano come un sistema di equazioni indipendenti relazionati tra loro: ciascuna equazione è ottimizzata al suo interno e passa il risultato all’equazione successiva, che a sua volta si ottimizza. Dunque l’architettura di oggi non segue un processo lineare, ma è il risultato della compresenza di sistemi con un alto grado di indipendenza reciproca, passando dal rapporto lineare alla simultaneità grazie a strumenti intelligenti e interattivi. Nel Gugghenaim Museum di Whright lo spazio si plasma attraverso l’idea di rampa e successivamente si decide come agire sull’esterno che però è dipendente dalle scelte già fatte che a sua volta influenza la fase successiva in un approccio di causa ed effetto.

3. LO SPAZIO INFORMAZIONE: lo spazio viene manipolato e progettato attraverso il paradigma dell'informazione. L’informazione è un plusvalore e un’architettura è valida e di qualità quando la sua forma informa. Il concetto di spazio è pensato attraverso l'informazione su 4 livelli:

1) economico-strutturale: i risultati fisici sono la conseguenza del cambio di paradigma dal modello industriale al modello dell’informazione dal punto di vista anche economico perché le aree dedicate all'industria vengono abbandonate e poi riutilizzate attraverso i modelli della società dell'informazione e della comunicazione. Lo spazio dell'informazione è performato dai modelli economici legati alla terza ondata.

2) strumentale: l'informatica in quanto capacità di modellare l'informazione. La manipolazione, la trasformazione, la diffusione e i legami interattivi, ottenuti attraverso il BIM, sistemi parametrici etc., costituiscono la materia prima di questa fase dell'architettura attraverso il concetto di modello di tipo informatico-manipolativo. Lo strumento principe è quello informatico.

3) Reificazione: reificazione del senso di legame/intreccio tra strumento e quello che si fa con lo strumento in cui le potenzialità di quello strumento diventano una cosa concreta.

4) Le protesi: le protesi tecnologiche ampliano in maniera esponenziale le capacità cognitive ed operative, superando i nostri limiti. Le protesi sono strumenti cognitivi che possono innescare delle crisi politiche, religiose, scientifiche, estetiche ed artistiche.

Cosa vuol dire parlare di spazio come l'informazione? e come può creare un nuovo paradigma? Lo spazio dell’informazione non si percepisce attraverso la semplice esperienza visiva, ma è uno spazio dove l’informazione gioca un ruolo chiave. Lo spazio come informazione dal punto di vista cognitivo si definisce attraverso il colore contestualizzato, e non dato in maniera assoluta. Studi sulla psicologia della percezione dimostrano che:

1. la percezione del colore è contestuale: percepito in maniera relativa, diversa in base al contesto in cui è inserito, alla prossimità con altri colori e dalla nostra abitudine a rilevare o no la sua presenza. Anche la trasparenza è iper-contestuale e non è dunque né assoluta, né oggettiva.

2. il colore è fisiologico: La percezione del colore dipende dalle caratteristiche fisiche di chi osserva: gli uccelli hanno 4 coni visivi, vedono uno specchio più ampio di colori per necessità vitali; la maggior parte dei mammiferi ne hanno 2 (il bianco e il nero), l’uomo ne ha sviluppati 3 e ciò gli permette di vedere più sfumature di colore.

3. il colore è cognitivo-convenzionale: cioè è legato ad una certa maniera di conoscere il mondo, differente da cultura a cultura: ad esempio noi abbiamo moltissime parole per descrivere il cielo, mentre a Londra ce ne è solo uno BLU.

Il colore viaggia simultaneamente su questi tre sistemi. Ma allora il colore esiste o non esiste? Esistono le radiazioni elettromagnetiche, mentre il colore è l’applicazione di una convenzione al dato in base a fatti cognitivi e fisiologici. Dunque il COLORE E’ INFORMAZIONE! E lo stesso vale per l’odore, il suono, il tatto, il linguaggio e lo spazio. Lo spazio esiste o non esiste? Esiste la materia (dato) e la sua organizzazione fisica, mentre lo spazio è l’interpretazione che deriva dall’applicazione di una convenzione al dato (materia), attraverso un costrutto che è contestuale (lo spazio è un insieme di relazioni), fisiologico (la percezione dello spazio dipende dalle costanti fisiche del ricettore) e cognitivo (cambia ad ogni epoca e con l’evolversi degli strumenti). Dunque lo SPAZIO E’ INFORMAZIONE! E l’informazione è la materia prima dell’architettura. Come si progetta lo spazio informazione? Aumentano la costante cognitiva, contestuale e fisiologica (protesi tecnologiche: internet e nano tecnologie).

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